Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Da Bramante a Canova

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Argan, Giulio 50 occorrenze

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la tecnica con larghezza classica, come attuabilità implicita nell’equilibrio dell’ideazione, che rimane sempre entro i limiti dilatabili ma non

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nell’alternativa che pongono, nell’impossibilità di ciascuna di affermarsi indipendentemente dall’opposta; nella necessità in cui si trova infine

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il monumentum, nel senso che questo termine aveva nell’antichità di edificio aere perennius, commemorativo e rappresentativo ad un tempo. Non possono

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soltanto nell’interpretazione di Bernini, la cui originalità consiste appunto nella capacità di comprendere tutta la storia nell’orizzonte della

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creato, come natura e come storia), che avevano trovato espressione monumentale nell’assetto berniniano di San Pietro e, in primo luogo, l’interesse del

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Se la grande novità consiste nell’adattare un edificio antichissimo e di eccezionale prestigio ad un’occasione attualissima, e nel farlo ricorrendo

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figura rettorica, Borromini raffigura nell’ornato della chiesa la festa inaugurale della chiesa stessa, immagina che ad abbellire la «primitiva forma

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Portoghesi, «non è impossibile che Borromini si sia intenzionalmente avvicinato qui alla tradizione medievale della cattedrale tentando di recuperare, nell

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estrazione storica e dipendenti da diverse concezioni dello spazio: l’unità spaziale o quella che si chiamava la convenienza della composizione dandosi nell

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nella pittura che nell’architettura elabora un nuovo ritmo oratorio, un nuovo tipo di discorso, ma non cerca di mutare il linguaggio né la sintassi. E se

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del dramma sta alle passioni della vita. Siamo dunque in un ambito culturale tipicamente manieristico, che si concreta nell’evidente raccordo con gli

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popolare dell’animato quartiere della vecchia Roma non viene sostanzialmente alterato; entrando nell’ambiente che l'artista ha formato intorno alla

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del limite della materia e della forma stessa rispetto alla trascendenza del «concetto». Come tale è stato studiato, ma nell’ambito delle singole

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in S. Luca, infatti, due contrafforti laterali emergono per richiamare, all’esterno, lo schema cruciforme inscritto nell’ellissi; e anche qui il

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Se si tiene presente lo sviluppo delle cappelle laterali e del sacello sui due assi dell’ellisse, è facile osservare che la pianta inscrive nell

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sostanza, si concretano nell’assunzione di altri lavori, in primo luogo affreschi della Sistina. Michelangiolo li intraprende contro voglia, per puro

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di forma nella facciata e nell’interno: non solo, ma all’esterno, dove la luce naturale è più forte, le colonne sono più piccole e hanno il fusto

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morale ma in nome della pittura, Di cui afferma il valore autonomo, positivo, intrasferibile. Nell’Adorazione (i quadri di soggetto religioso sono

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nella Pietà. Se si pensa che, nell’insieme dell’opera plastica michelangiolesca, la Pietà è sempre un tema intensamente lirico è facile intendere

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un’idea nuova dell’opera dominio e schiavitù». E l’idea nuova, nel progetto che pure ricalca un vecchio schema, consiste nell’accentuare la

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responsabile del cantiere non va al di là di quella del «preposito», che nell’interesse del committente controlla la qualità delle prestazioni e tiene

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che, «liberi da ogni passione», sono «assai capaci nell’arte» (T. III, cap."III). Liberi da ogni passione significa liberi da pregiudizi, quindi anche

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o un tessuto ricco e profondo, chiaramente si vede nell’intreccio d’archi della cupola della Sindone e, meglio ancora, nel fitto ricamo d’ornati della

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(come quelli del Borromini) il tormento della ricerca formale, di un'idea inventiva che vuole realizzarsi sulla carta prima che nell’opera muraria. Sono

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naturale dalla luce divina. In pianta la struttura si presenta come una successione di esagoni inscritti l’uno nell’altro; ma la veduta lungo l’asse è

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contemplazione del fenomeno (ché più di tanto non è concesso all’uomo) nell’ammirazione del miracolo; media fisicamente il rapporto, che non è più di

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paesaggio, si provavano già, negli stessi anni, i giardinieri-precettori inglesi, che andavano cercando la ragion naturale della società nell

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’incidenza luminosa obliqua o radente ed acquista così, nella grandezza della mole e nell’estensione dei piani, una diafana nitidezza d’intaglio. Nel

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’architettura e il teatro volevano insegnare a stare dignitosamente nella natura e nella storia; nel Seicento, a stare nell’ordine della Chiesa e dello Stato

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primo «concetto» della tomba di papa Giulio: la sintesi delle arti nell’idea o nel disegno, ma in pratica la sintesi di scultura e architettura

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’egli lasciò morendo, e che furono dal re ritirati»: conservati nell’Archivio di Stato, si potevano studiare nella memorabile mostra del Barocco

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tardo Seicento e del primo Settecento (arriverà fino a Goldoni; ed è, particolarmente nell’interpretazione di Hogarth, un tipico motivo di critica e di

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Ma, a non voler ricadere nell’aneddotismo sbrigativo che s’imputava agli olandesi, bisognava pure riproporre il problema dei contenuti, e dunque

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architettonico. Nel perfetto equilibrio delle parti, nell’assoluta plasticità di tutti gli elementi, nello sviluppo della composizione modulare il tempietto

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» e poi, nell’Ottocento, con Ruskin, il pensiero critico inglese riabiliterà, ma ormai in senso romantico, il concetto di ispirazione. Ammettiamo pure

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determinato. Locke distingue il «wit» dal giudizio, poiché «se l’arguzia consiste nell’aver subito pronte alla memoria le nostre idee, l’esattezza del

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celeste o infernale, eterno. Sono appunto questi i termini che rientrano d’un tratto nell’arte, che li aveva esclusi; e, quel ch’è più grave, vi rientrano

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L’antitesi di «pittoresco» e «sublime», designando all’attività artistica due percorsi diversi ed opposti, non era evidentemente conciliabile nell

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’antitesi che non poteva trovare una soluzione nell’unità e nella coerenza dell’operazione artistica, si risolveva nella più scoperta dialettica di una

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Oggetto di esaltazione fanatica e di drastica denigrazione, assai raramente, e forse soltanto nell’esame che ne fece Lionello Venturi, la critica di

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l'opera nell’interpretazione e nel commento, da Turner, Innegabilmente, l’analisi critica di Ruskin ha un fondamento naturalistico: ma, conformemente alla

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protettore. L’interpretazione non trova conferma nell’iconografia delle statue ma, venendo da una fonte così vicina al maestro e probabilmente autorizzata, non

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la critica di Ruskin si atrofizza nel moralismo politicizzante di «Unto this last», quella di Morris nell’utopismo arcaizzante di «New from Nowhere

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per attuarsi nell’ambito storico della società, accetta implicitamente tutti i rischi che una siffatta situazione comporta, paga la propria attualità

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a grandezza d’ideale, si rifugia nell’ormai superata antitesi di contingente e ideale. E così contrapponendo ancora una volta le categorie astratte

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V’è un punto, nell’apologia di Michelangiolo pronunciata da Reynolds, che Fuseli non avrebbe sottoscritto volentieri: la riserva, prudentemente

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’arte come operazione umana non può che attuarsi interamente nell’ambito della vita, della società, della civiltà. I sentimenti non discendono più, con

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nell’Essere Supremo società e natura. Né va dimenticato che Fuseli ebbe una parte non trascurabile nella fortuna inglese di Rousseau: i suoi Remarks on

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’emozione, per Fuseli, non ha nulla di patetico o commovente, è un fatto morale. Non nasce nell’anima sensitiva da una sua misteriosa comunione con la

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senza distacco il reale nell’immaginario, ma che si rivela nello sbattimento dei veli pieni di vento, nel palpitare delle carni sazie di luce. Per il

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